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2.19 Perché i cristiani erano perseguitati dai Romani?

Romani, Concili, e Padri della Chiesa

Nel 64 dopo Cristo un enorme incendio distrusse gran parte di Roma. L’imperatore Nerone ne incolpò i cristiani. S. Pietro, S. Paolo e molti altri Cristiani morirono come martiri dopo questo disastro. I cristiani furono perseguitati anche in secoli posteriori.

Il problema degli imperatori romani era che i cristiani rifiutavano di abbandonare la loro fede e adorare invece l’imperatore e gli dei romani. Sotto l’imperatore Decio (249-251), decine di migliaia di Cristiani morirono. Diocleziano (284-305) fu tra gli altri imperatori romani che cercarono di distruggere la Chiesa, ma non ci riuscì.

 

Inizialmente gli imperatori romani videro l’aumento dei cristiani come minaccia e li perseguitarono perché rifiutavano di adorarli come dei.
La parola dei Padri della Chiesa

Scrivo a tutte le Chiese e annunzio a tutti che io muoio volentieri per Dio, se voi non me lo impedite. Vi prego di non avere per me una benevolenza inopportuna. Lasciate che sia pasto delle belve per mezzo delle quali mi è possibile raggiungere Dio. Sono frumento di Dio e macinato dai denti delle fiere per diventare pane puro di Cristo. [S. Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani, Cap. 4 (MG 5, 689)].